Romeo e Giulietta.
Ginevra e Lancillotto.
Elisabeth Taylor e Richard Burton.
Grace Kelly e il Principe Ranieri.
Quando l’amore bussa alle nostre porte, preparate o no, non possiamo fare a meno di accoglierlo.
E’ un sentimento talmente tanto bello, prorompente e stravolgente che quando c’è, irrompe con tutta la sua forza nella nostra vita, donandoci una grande forza, un’energia incommensurabile e una gioia inaspettata. Quante di voi, hanno passato notti insonni sperando di trovare un amore alla Titanic? Certo, magari con un finale diverso. Vi ricordate quando tutte le riviste del mondo raccontavano l’amore tormentato di Liz Taylor e Richard Burton? Sono convinta che tutte noi, almeno una volta abbiamo sognato di essere Liz. Non solo per avere al proprio fianco quel bell’imbusto di Burton, ma perché loro due, hanno rappresentato uno degli amori più magnetici di Hollywood.
Questo è l’amore. Non arriva sempre in punta di piedi, non è sempre delicato ed elegante.
Anzi, spesso arriva senza preavviso. Ma quando arriva, è talmente unico che solo il pensiero ci fa vibrare l’anima. La giovinezza ci regala ricordi di amori, folli, puliti, passionali. Ognuna di noi ricorderà perfettamente il primo amore con affetto e malinconia. E sono pensieri talmente belli che a distanza di anni (o di secoli) ci fanno ancora sobbalzare il cuore.
E poi, cosa succede?
Il tempo passa, i sogni da ragazze mutano, i sentimenti diventano più fluidi. Le delusioni poi, fanno il resto. Diventiamo più razionali e meno istintive. E questo è anche un bene: sarebbe davvero ridicolo viversi una storia a quarant’anni con lo slancio da giovani ventenni. Soprattutto perché, le energie sono cambiate. Provate a fare una nottata di bagordi con il vostro ragazzo, e vedete come state il giorno dopo. Con due ore di sonno a correre come matte dietro ai figli, al lavoro, agli improvvisi e innumerevoli impegni. Credo che anche Wonder Woman a un certo punto trasalirebbe e alzerebbe bandiera bianca. Il tempo delle mele è un periodo fantastico. Non ci sono obblighi da adulti o responsabilità sulle nostre spalle. Tutto è scandito dalla leggerezza e dall’amore. E che amori!
Poi, come spesso accade, si cresce. Lo spazio che prima si dava alla passione viene completamente assorbito dal lavoro e da una vita più ordinaria. Un po’ viviamo di ricordi, un po’ ci diamo da fare affinché la nostra vita da adulte ci regali di nuovo un lieto fine. Perché in fondo, l’amore può sbocciare sempre, a qualsiasi età. E quando non c’è ci manca. Lo bramiamo, lo desideriamo come si desiderano un paio di Laboutin rosse verniciate. Sentiamo che alle nostre vite manca qualcosa…innamorarsi.
O forse no.
L’altro giorno la mia amica Maria, presa da un momento di crisi esistenziale, mi ha raccontato di quanto fosse stufa di ripetere da anni sempre lo stesso copione: esce con un uomo, lo frequenta per un breve periodo e poi, improvvisamente, si stufa. Il giorno dopo ad un aperitivo, un’altra amica, mi ha confidato che prende più cotte lei di sua figlia adolescente. Inutile spiegarle che i suoi sono proprio abbagli. Ogni mese ama un uomo diverso e tutto questo trambusto emotivo inizia a darle ai nervi. Livia infine, al primo segnale di impegno, scappa più lontano possibile dall’uomo di turno e dalle sue paure.
La cosa stupefacente è che tutte e tre mi hanno sempre detto di cercare l’amore vero. Salvo poi, sabotare ogni possibilità di averlo. Se ti innamori di ogni uomo con cui esci, significa che hai bisogno di qualcuno, non dell’amore. Se molli ogni corteggiatore senza neanche averci provato, significa che non vuoi metterti in gioco. Se scappi come il Bianconiglio davanti a un progetto di vita insieme, significa che non sei realmente disponibile emotivamente.
Perché, se bramiamo tanto l’amore, quando lo troviamo lo evitiamo?
Siamo davvero pronte per aprirci all’amore?
Su questa domanda, alzo le mani al cielo in cerca di una risposta salvifica. Perché oggi è talmente tutto così nebuloso, che forse giusto un santo potrebbe spiegarci i misteri che intercorrono nella relazione uomo-donna.
Un po’ gli uomini sono quelli che sono e trovare la “quadra” diventa sempre più difficile. Poi, non ci accontentiamo. Perché mai se sono single da quattro anni, devo accontentarmi di un uomo che non mi renda felice?
E anche questo fila perfettamente. Ma se quando lo troviamo, finiamo per rifiutarlo? Cosa scatta nella nostra testa?
Uno passa gli anni a desiderare una persona che rientri perfettamente nella nostra immagine di uomo ideale e quando la trova… c’è sempre qualcosa che non va.
La verità è che dire che “vorremmo tanto innamorarci di nuovo” non significa nulla.
Non significa certo che siamo pronte ad accoglierlo, questo amore.
Eh sì. Perché, nei fatti, superata una certa età e una certa dose di esperienze traumatizzanti e negative, non siamo più tanto aperte all’amore. Forse lo bramiamo ancora, come delle ventenni alle prime armi, ma le disillusioni della vita, hanno completamente soppresso ogni sogno romantico. Siamo più fredde, più razionali, meno lanciate. Ci teniamo tutto dentro, per paura di soffrire. Probabilmente come forma di difesa. Il nostro cuore è fin troppo martoriato per poter sopportare l’ennesimo colpo. E così rimaniamo in questo limbo sentimentale, impantanate: vorremmo innamorarci, ma non ci riusciamo.
Vorremmo un amore meraviglioso ma allo stesso tempo lo rifuggiamo.
È un paradosso in termini, a pensarci. Ma è così. E sapete perché?
Perché innamorarsi significa mettersi in gioco.
Significa aprirsi totalmente all’altra persona. Condividere momenti, sessualità, attimi di estasi. Significa in altri termini, mettere un pezzettino del nostro cuore nelle mani dell’altra persona. E se non fosse all’altezza? E se ci ferisse irrimediabilmente?
E proprio questo il punto. Amare significa anche rischiare. Non potremmo mai sapere chi abbiamo davanti se non creiamo con quella persona un rapporto speciale. E per crearlo dobbiamo investire nella relazione. Dobbiamo crederci e vivercela. Senza remore. Non possiamo tenere sempre sotto controllo il nostro “server dei sentimenti”. Mettere la ragione nella sfera emotiva, alzare un muro, mantenerci distanti.
Ecco cosa ci fa paura.
Ci fa paura soffrire di nuovo.
Ritrovarci al punto e a capo.
Perché siamo stanche. Perché abbiamo già dato. Perché vogliamo essere felici.
Vogliamo l’amore senza le sue conseguenze.
E quindi, c’è chi scappa, chi si inventa alibi, chi non trova mai la persona giusta.
Non capendo però, che se continueremo a scappare, questa felicità si cristallizzerà in un quadro sempre più lontano da noi e dalla nostra vita.
Vi do una notizia: amare è un rischio. Ci saranno momenti in cui vi sembrerà di toccare la luna con un dito, e altri che vi faranno piombare in un buco nero. Le relazioni sono così. E nessuno potrà mai dirvi se avrete il vostro lieto fine o se troverete il vostro fidanzato a letto con la sua ex.
Cosa è più importante, la meta o il percorso?
L’obiettivo non è mai il fine. Quello che conta è il viaggio.
Il percorso che si fa, le emozioni che si provano, le anime che vibrano insieme.
Non tutto si può controllare e non tutto va controllato nella vita.
Per tanto vi dico, se trovare davvero l’amore, buttatevici a capofitto e vivete tutto intensamente. Ogni sassolino del vostro percorso, si aggiungerà alla vostra vita rendendola più speciale.
Ho scritto questo post perché sono giorni che mi domando se sia pronta ad accogliere l’amore.
Sono cintura nera in uomini sfuggenti, come spesso capita a molte di voi.
Sono anche cintura nera nel ghosting e nello svanire come una bolla di sapone davanti a uomini che mi vogliono veramente.
Pertanto, pur essendomi separata da ben quattro anni, non sono ancora pronta ad innamorarmi di nuovo.
Ma ci sto lavorando. Con calma e fiducia.
Cercando di capire dove mi blocco e perché.
Costruire un presente consapevole, dei miei sentimenti e del mio cuore che ha ancora bisogno di carezze e di qualche piccola prova di collaudo. Con la consapevolezza che quando arriverà, sarò in grado di riconoscerlo.
E finalmente, di amare di nuovo.
Senza freni, senza limiti. Con il cuore.
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