Le persone desiderano sentirsi connesse. Questo è un aspetto innato della psiche umana.
E tuttavia, anche nel tempo della connessione globale, molte persone sperimentano un senso di isolamento e di solitudine. E avvertono il bisogno forte di sentirsi parte di una comunità, di trovare la propria tribù.
Anche io ho vissuto per tanto tempo un desiderio fortissimo di trovare il mio "clan" e lo scorso anno ho sperimentato una svolta positiva in questo processo. Alla fine, avevo capito come creare la mia tribù, e ho fatto il lavoro interiore che mi serviva per realizzare quei legami di amicizia che avevo desiderato ardentemente tanto a lungo.
In questo articolo, voglio condividere con te quello che ho imparato in questo processo – i pensieri limitanti che dovevo lasciare andare e gli schemi mentali positivi che dovevo costruire – per attrarre quel tipo di amicizie che avevo desiderato tanto a lungo.
Spero che questo ti aiuti a tua volta a creare il tuo gruppo di persone con cui tu possa sentirti davvero a “a casa”.
Step 1: Cerca di comprendere cosa ti sta impedendo di trovare la tua tribù
In generale, il primo passo che devi fare per creare una nuova realtà nella tua vita è capire cosa ti sta trattenendo dal riuscirci.
In altre parole, quali esperienze o convinzioni hai che si frappongono tra te e ed il riuscire a creare quel gruppo di amici che desideri? Poniti questa domanda e rispondi sinceramente. Scava a fondo.
Per me, questa era una domanda che mi faceva sentire vulnerabile e che proprio per questo ho evitato per anni. Significava mettermi faccia a faccia con la solitudine che avevo avvertito per tutta la mia vita. E non è tutto.
Al di là della solitudine c’era la vergogna – sì proprio la vergogna, perché pensavo che la mia solitudine potesse significare che c’era qualcosa di sbagliato in me. Avevo paura di riconoscere la mia solitudine per paura di dover riconoscere che ci fosse qualcosa che non andava dentro di me.
E questo è proprio un classico modo in cui restiamo imprigionati in realtà che non ci piacciono, che non sono adatte a noi. Il fatto di non accettare un sentimento (nel mio caso, la solitudine) ci imprigiona proprio lì e ci fa affondare, creando le condizioni per peggiorare ulteriormente le cose. Per cambiare le cose, devi guardare in faccia il tuo problema, accettare il sentimento negativo che ne consegue, e la maggior parte delle persone – più o meno consapevolmente – si rifiutano di farlo.
Quindi, come ci sono riuscita?
Con molta gentilezza e calma.
Ricordo ancora benissimo quei momenti, seduta nel mio appartamento, la solitudine che affiorava e io invece di respingerla o provare a distrarmi, semplicemente la sentivo.
“Mi sento sola. Questo è ciò che sta accadendo in questo momento”
E stranamente, proprio accettando che mi sentivo sola, questa sensazione ha perso la sua carica di dolore. Vedevo che era solo una sensazione, e semplicemente lasciandomi viverla, ero in grado di lasciarla andare.
Step 2: Chiediti: cosa voglio?
Una volta riconosciuta la mia solitudine, il passo successivo era esplorare cosa volessi creare nel campo delle amicizie.
Che tipo di amicizia mi fa stare bene?
Come mi fa sentire l’idea di essere parte di un “clan”?
Esplorando cosa desiderassi in fatto di amicizia, ho scoperto queste cose:
La spiritualità è al centro della mia idea di amicizia, perché è al centro della mia vita.
Voglio sentirmi vista, ascoltata compresa ad un livello profondo.
Voglio avere la sensazione che i miei amici mi supportino e si prendano cura di me, e restituire loro queste cose.
Voglio essere amica di persone profondamente interessate alla loro evoluzione personale.
Descrivendo cosa desideravo dalle amicizie, l’essenza di queste relazioni mi si palesava energeticamente. Potevo “sentire” queste relazioni ancor prima che esse nascessero.
Questa è una delle chiavi del realizzare, del “manifestare” – conoscendo quello che desideri, crei una nuova vibrazione che attira a te quella esperienza.
Step 3: Arrenditi
Questo passo finale, la resa appunto, è il più facile o il più difficile di tutti, a seconda di chi sei tu.
Arrendersi è come dire “ok, adesso ho fatto il mio lavoro interiore…adesso lascio andare e vedo cosa accade”. Se hai fede nel fatto che l’universo funzioni così, arrenderti sarà facile. Tutto ciò che devi fare è lasciare andare.
Ma se non hai questo tipo di fiducia (il che va benissimo), arrenderti ti sarà difficile. Senza fiducia, noi pensiamo di dover forzare le nuove esperienze ad esistere. Ma questo forzare crea tensione e resistenza nelle energie che emettiamo, e questo allontana da noi ciò che desideriamo.
Io sono riuscita a realizzare alcune cose nella mia vita e tutte le volta ha funzionato esattamente nello stesso modo: riconoscere il blocco (ad esempio la solitudine), creare una nuova vibrazione (quello che voglio), quindi dimenticarmene e continuare a vivere la mia vita. Creare le mie amicizie ha funzionato esattamente così.
Subito dopo aver finito il mio lavoro interiore, per caso ho avuto l’opportunità di partecipare ad un ritiro, e lì ho incontrato il primo membro della mia nuova tribù. Entrambe abbiamo avuto la sensazione di conoscerci da sempre, e la nostra connessione è stata profonda sin da subito. Lei incarnava ciò che desideravo dell’amicizia, e non ho dubbi che si sia “materializzata” proprio grazie al lavoro interiore che io avevo fatto.
Le ho detto dopo qualche mese che pensavo di averla fatta “materializzare”, lei mi ha fatto un gran sorriso e mi ha detto “ho pensato la stessa cosa di te!”. E’ venuto fuori che anche lei era alla ricerca di una amicizia esattamente del tipo che stavamo costruendo.
Ciò che vorrei che tu imparassi dalla mia esperienza è questo: non ci sono limiti a ciò che puoi creare nella tua vita.
Se stai cercando un partner, ricchezza, una tribù piena d’amore… tutto ciò è possibile, e ti sta aspettando. Puoi creare la vita che desideri – e questo accade sempre da dentro a fuori.
Per favore, raccontaci quali sono le caratteristiche che vorresti vedere nella tua nuova tribù di amici. Siamo curiose di saperlo!
Di strategie per vincere la solitudine abbiamo parlato su Costellazione anche qui.
Questo articolo è stato tradotto e pubblicato previa autorizzazione dell'autrice. Puoi trovarne la versione originale qui.
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