Oggi è una giornata poco misericordiosa per quelle come me.
Ti svegli, vai al lavoro apri il pc e nel doodle di Google trovi una specie di storiella dove piccoli animaletti innamorati ti ricordano che oggi l’amore è in ogni dove.
Poi prendi il telefono e ricevi tipo dieci promozioni per San Valentino: “quattro giga in regalo per te e per il tuo fidanzato”. Oppure “vieni da Euronics, per ogni tv al plasma, ce n’è uno gratis per lui”. Poi c’è Divani & Divani che offre due poltrone per innamorati al prezzo di tre (agghiaccianti e cari arrabbiati, per giunta).
Sui siti dei giornali è un continuo di banner pubblicitari amorevoli e romantici. La mitica Mara Maionchi ha firmato le frasi degli storici Baci Perugina.
I social sono un tripudio di fotine, cenette, cuoricini e... petali di rose.
Vai su Asos e c’è lo speciale San Valentino con corsetti, giarrettiere, completini sexy che secondo me si addicono più alla festa degli amanti che a quella degli innamorati.
Il 14 febbraio è così. È tutto un mondo romantico e petaloso. I fiorai festeggiano, la perugina solo oggi fa il 70% del fatturato annuale, i marchi di alta gioielleria lavorano da mesi per proporre il bijoux più bello e di classe da regalare all’amata/o. Il fatto che questo giorno sia un business è cosa nota dai tempi in cui la Gerini faceva la pubblicità dei baci (andate su Youtube e cercate “tubiamo-Perugina”: ve lo giuro, è lei).
In questa data hanno fatto uscire per anni 50 sfumature di grigio, nero e rosso. Fiumi di donne single che si accalcavano alla fila dei cinema per vedere non so quale grande storia d’amore, visto che parliamo di una trama il cui focus sono i giochini erotici e i deliri di onnipotenza.
E niente. Oggi va così: è tutto Vento di Passione, tutto Titanic e La La Land messi insieme.
Eppure, mi sfugge qualcosa.
Mi sfuggono ad esempio quelli che fanno tutti i romantici e ieri si facevano l’amante in ogni dove. Quelli che hanno storie parallele da anni, vite doppie e li vedi postare foto da crampi intestinali.
Quelli che fino a ieri mi scrivevano “ci vediamo giovedì?” e oggi pubblicano mazzi di rose e poesie diabetiche da iperglicemia fulminante. Quelli che sui social sono “in una relazione complicata” ma regalano 150 rose declinate in tutte le gradazioni di rosso e di blu.
Mi sfugge come se lo vivano, quest’amore. Sarà che sto invecchiando, che più passa il tempo e più do valore anche alle due ore dedicate su una chat WhatsApp scritta in ostrogoto e cirillico. Non sono una bacchettona, sia chiaro. Anche perché, essendo il mio onomastico, ogni anno trascorro questa giornata serenamente con i miei amici.
I miei occhi però, vedono da tempo troppe cose da far gelare il sangue.
C’è del disagio, tanto.
C’è una melma stantia di ipocrisia che spesso mi lascia a bocca aperta, soprattutto quando vedo delle dichiarazioni ai limiti della follia.
Rispettare questa giornata è cosa sacrosanta. L’amore, quando c’è è qualcosa di meraviglioso. Oggi il mio pensiero va a quelle persone che pur amandosi (e ce ne sono parecchie) non possono stare insieme. Ognuno di noi ha un legame, un ripianto, qualcosa che poteva andare e che non è stato. Tempistiche, immaturità, casi della vita, chiamateli come volete. E non venite a dirmi la storiella che l’amore vero supera ogni barriera, perché mi vado a lanciare da ponte Milvio con tutti i lucchetti di Moccia. Quelli che stanno insieme così tanto per, hanno poco da festeggiare. Quelli che vivono i sentimenti a intermittenza idem. Quelli che si riempiono la bocca di frasi a effetto per poi rimangiarsi ciò che hanno detto qualche giorno dopo, si facessero un corso di coerenza. Quelli che si accontentano, festeggiassero pure. Lasciamoli alle loro illusioni.
Quelli che stanno insieme per amore, devono ritenersi dei privilegiati, invece.
Noi single vi odiamo, è vero.
Ma solo perché avete quello che noi non troviamo.
Viva l’amore, abbasso i fake.
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